La bottiglia della strega nasce come protezione soprannaturale contro la stregoneria e le entità malvagie che popolavano il mondo antico.
Le origini della bottigla della strega
Ci sono tracce delle bottiglie delle streghe fin dal XVII secolo, epoca a cui risale la prima descrizione di questo oggetto creato con il preciso scopo di fornire protezione contro la magia nera, anche se la tradizione ebbe probabilmente origine almeno nel XVI secolo.
Il “Saducismus Triumphatus”
La prima descrizione della Bottiglia della Strega appare nel 1681, nel “Saducismus Triumphatus, or Evidence concerning Witches and Apparitions” di Joseph Glanvill, un libro che tenta di dimostrare l’esistenza del soprannaturale e delle streghe screditando gli scettici dell’epoca; il testo descrive la bottiglia della strega come un recipiente che contiene oggetti e feticci di tutti i tipi che forniranno protezione contro ogni influsso negativo ultraterreno.
I ritrovamenti più antichi relativi alle bottiglie della strega presentano amuleti, gatti essiccati, teschi di cavallo tritati, scarpe e altri oggetti rituali inseriti all’interno in una “brocca di Bartmann”, o “brocca di Bellarmino”, dal nome dell’inquisitore cattolico del XVI secolo Roberto Bellarmino, noto per la persecuzione dei protestanti e per aver partecipato alla condanna di Giordano Bruno.
La brocca Bellarmino
La brocca di Bellarmino è un contenitore di ceramica reso liscio e lucente gettando sale sulla sua superficie durante la fase di cottura ad alta temperatura. Le brocche di Bartmann utilizzate per le bottiglie della strega hanno spesso elaborate decorazioni rappresentanti un uomo barbuto e decorazioni con edera e pampini. Pare si trattasse di raffigurazioni dell’Homo Selvaticus, una figura mitologica caratteristica del Nord Europa.
Le Bellarmine sono un tipo di recipiente, bottiglia-boccale, nato per contenere vino o birra su rustiche tavole; fu usato comunemente in Germania nei secoli XVI e XVII – sporadicamente nei secoli successivi – soprattutto a Colonia dove era fabbricato. L’uso probabilmente era più antico e risaliva alla fine del Medioevo. Evidente era l’intento satirico di questo popolare recipiente poiché la forma umana, che ne decorava il naso e che a volte ne invadeva l’intera struttura, era la maschera di un satiro beffardo.
Le Bellarmine furono usate anche per contente pozioni magiche e creare bottiglie della strega, come abbiamo visto.
Il rituale di preparazione della bottiglia della strega
Esistono molte varianti nella preparazione della bottiglia della strega, si suppone che ciò dipenda principalmente dagli scopi che si prefigge chi la prepara ma tutte, hanno degli elementi in comune.
Tanto cominciare occorre una bottiglia, non necessariamente in vetro, anzi, in origine, quando il vetro era un materiale molto costoso e difficile da reperire erano spesso usati vasi e boccali in terracotta o in recipienti ritenuti più adatti come, ad esempio le bellarmine probabilmente scelte per l’aspetto antropomorfo ritenuto, con tutta probabilità già di per sé un elemento magico o quantomeno ritualizzante.
Gli elementi comuni della magia popolare
Come tutti gli oggetti apotropaici, poi, le bottiglie delle streghe contenevano spilli, chiodi, spine e altri oggetti appuntiti come schegge di vetro oppure altri oggetti di ferro purché taglienti, legati al Pianeta Marte e dunque idonee sia a ferire sia ad esorcizzare il male (ferendolo).
Un altro elemento molto comune nella magia popolare e ritrovato dagli archeologi nelle bottiglie della strega sono le forchette che, per quanto riguarda il Medioevo, erano sempre forcine a due rebbi. Le forcine e le forchette, specialmente in forma di tridente, ricordano uno scettro del comando attribuito nella stregoneria anglosassone al Padre delle Streghe e che perciò darebbero al mago o alla strega che fabbrica la bottiglia potere sugli spiriti da imprigionare. è curioso notare come anche altre divinità quali, ad esempio, Shiva o Poseidone, posseggano un tridente quale simbolo del proprio potere.
Altri elementi presenti quasi in tutti i manufatti di magia popolare sono stralci di preghiere e testi religiosi ritenuti in qualche modo magici. Quelli più usati sono in genere i salmi, specialmente quelli in cui Dio viene pregato di sterminare i nemici oppure di proteggere. Un altro motivo per cui nella magia popolare è usata la lettera scritta è perché lo spirito oppure il Malocchio perda tempo a cercare di leggerlo. (V. De Martino)
Corde e nodi
Immancabili anche corde e nodi, considerati nella magia popolare alla stregua di patti ma non solo. anche in questo caso, i masciari lucani informano De Martino che essi possono a volte servire a legare la malignità, fino a che non li avranno sciolti. Giuseppe Pitrè conferma questa prassi anche presso i contadini della Sicilia del XIX secolo.
Una volta creato nella bottiglia della strega un microcosmo pronto a imprigionare il demone non resta che aggiungere il testimone di colui o colei che sarà oggetto dell’incantesimo.
Gli elementi preferiti come testimone sono in genere pezzi della persona e cioè unghie, capelli; raramente si usavano la saliva e le ciglia mentre il testimone preferito era l’urina, considerato dalla magia popolare un agente magico potente quanto il sangue.
A questo punto, la bottiglia veniva ritualmente sigillata e poi, sempre seguendo un rituale veniva o sepolta sotto l’abitazione da proteggere o comunque nascosta nei pressi della persona da guarire.
Secondo la tradizione, una bottiglia della strega aveva durata virtualmente illimitata, a patto di mantenerla integra e nascosta. Molti si ingegnavano per nascondere le bottiglie in luoghi segreti: alcuni contenitori, ancora integri, sono stati ritrovati a distanza di secoli sotto il focolare di case antiche e ormai distrutte, nascosti nel tentativo di celarli da sguardi indiscreti.
Bottiglie della strega celebri
La brocca di Reigate
Una delle bottiglie della strega più celebri è la brocca di Reigate; ritrovata appena a sud di Londra, sepolta in una casa in rovina. La bottiglia era comunque completa, il tappo era ancora in posizione, quindi offriva un’occasione insolita per esaminare il contenuto. Alan Massey, che ha studiato le bottiglie delle streghe, è stato in grado di studiarne il contenuto e persino di determinare, con qualche difficoltà, che il liquido fosse in realtà urina. Si è scoperto che la Bellarmina utilizzata per realizzare la bottiglia era vecchia di ben 40 anni durante i quali fu usata come contenitore per il vino o la birra.
La bottiglia conteneva nove spilli piegati a forma di “L”, capelli umani, fibre di lana e foglie d’erba, oltre a tracce d’urina della persona a cui la bottiglia era destinata.
La bottiglia della strega di Essington
Fino ad ora sono state rinvenute otto potenziali bottiglie della strega nei soli Stati Uniti delle quali la più celebre e interessante è certamente “la bottiglia della strega di Essington”, scoperta dall’archeologo Marshall Becker, durante scavi del Governor Printz Park condotti nel 1976 sull’isola di Tinicum nel fiume Delaware in Pennsylvania.
Questa è l’unica bottiglia del genere che proviene da un contesto archeologico stabilito in modo sicuro. La bottiglia stessa, il suo contenuto, la posizione capovolta e la collocazione accanto alla casa in cui è stata trovata indicano tutti i poteri magici che si pensava possedessero tali bottiglie. Gli archeologi hanno trovato la bottiglia della Strega di Essington in un contesto esterno alla fondamenta della casa; pare che l’abbia seppellita nel 1748 una famiglia di quaccheri che occupava quella che un tempo era stata la casa del governatore per motivi difficili da individuare ma aperti a molte congetture. I parallelismi etnostorici rendono le congetture piuttosto minime; si pensa che il motivo fosse curare calcoli alla prostata, al tempo molto comuni e come molti altri mali attribuiti a interventi magici e soprannaturali.
Costruisci la tua bottiglia della strega
è giunto il momento di creare una bottiglia della strega che ti protegga da qualsiasi attacco magico. Anche se la tradizione non li prevede useremo anche i Tarocchi per creare la nostra bottiglia. L’ho creata ispirandomi oltre che alla tradizione anglosassone anche alla magia popolare italiana e al suo simbolismo.
Ingredienti
Naturalmente per prima cosa dovrai procurarti una bottiglia in vetro o terracotta che possa essere chiusa ermeticamente; Ci serviranno poi degli spilli che legheremo tra loro a forma di croce e qualche chiodo di ferro, meglio se arrugginito. Una carta del Diavolo sostituirà il tridente tradizionale; potete usare anche un’immagine della carta stampata se non volete privare uno dei vostri mazzi di una carta. Un nastro o una cordicina rossa. Un pezzo di carta con su scritto a mano o stampato la formula magica egizia per assoggettare i demoni che trovi a questo link. Una ciocca dei tuoi capelli.
Procedimento
Disponi su un vassoio tutti gli ingredienti, quindi prendi la corda e fai nove nodi dicendo:
“tutto il male a me diretto, imprigiono in questo nodo”
Finito di annodare la corda inserisci nella bottiglia tutti gli ingredienti tranne i capelli che dovrai inserire per ultimi.
Adesso chiudete la bottiglia con un tappo di sughero e sigillatela con la ceralacca.
Il momento in cui seppellirai la bottiglia è il più delicato; è importantissimo che nessuno ti veda farlo, nessuno deve conoscere l’ubicazione della bottiglia né deve mai poterla trovare. Quando qualcuno vedrà o aprirà la bottiglia essa perderà tutto il suo potere protettivo e i demoni e le energie in essa rinchiusi saranno liberati. Allo stesso tempo è importante che essa si trovi nei pressi della tua abitazione essendo lo scopo della bottiglia quello di proteggerti.
Cartomanzia magica, il seminario
Vuoi creare incantesimi come questo? Seguendo il mio corso Cartomanzia Magica potrai imparare a farlo in maniera eccellente, ti lascio qui il link al corso.
Ora è proprio giunto il momento di separarci, almeno er questa settimana, nonostante la brezza profumata tra gli alberi il lavoro mi chiama; ti auguro un felice Risveglio, nec spe, nec metu Irene Angelini.
Link utili
Archeology.co.uk – Come uccidere una strega
Archive.archaeology.org – La bottiglia della Strega
Bibliografia minima
Le Mille e una notte
Sud e Magia di E. De Martino
Giuseppe Pitrè
0 commenti