Grand Jeu Lenormand e San Valentino

Il Grand Jeu Lenormand è un oracolo di San Valentino? A mio parere sì o quantomeno possiamo a buon diritto considerarlo l’ Oracolo dell’amore. Contiene molti miti in cui l’amore è al centro, il gruppo di carte chiamato “il percorso ermetico” è un’allegoria delle fasi che conducono al matrimonio.

Grand Jeu Lenormand e San ValentinoNon è un caso, infatti, che il mio libro “Guida Completa alla Conoscenza e Uso delle Sibille Grand Jeu Lenormand” sia uscito nelle librerie proprio a ridosso di San Valentino, festa che assumerà i moderni connotati proprio in epoca vittoriana.

Poteva essere diversamente? L’amore in tutte le sue forme attraversa nel XIX secolo l’Europa come una scossa elettrica, la trasforma, plasmandola nel mondo moderno che conosciamo oggi.

A sua volta l’Inghilterra vittoriana riplasmerà la festa di San Valentino dandole i connotati che conosciamo oggi. Poiché il Grand Jeu Lenormand riflette perfettamente gli ideali, i costumi, le credenze e la mentalità del periodo l’amore è uno temi principali del mazzo.

Per desidera approfondire questo tema, domenica 14 febbrario 2021, alle ore 21:00 parteciperò al programma Book Rock, condotto da Pierre L’Alchimista su New Life Radio.

San Valentino nel Grand Jeu Lenormand

A dire il vero, le Sibille Astro-mitologiche conosciute come Grand Jeu Lenormand non parlano esplicitamente di San Valentino. Il Grand Jeu è un mazzo universale pensato per un pubblico molto esteso. Per San Valentino il regalo più alla moda erano bellissime cartoline decorate da pizzi, nastri e illustrazioni, accompagnate da frasi d’amore, oppure spiritose.

Le Carte del Sentiero alchemico

Il Grand Jeu Lenormand è legato a San Valentino in mondo indiretto dal gruppo di sette carte del Percorso Ermetico, allegoria del corteggiamento e del matrimonio.

Nel XIX secolo l’alchimia era ancora intesa soprattutto come pratica di laboratorio e così viene descritta dalle sette carte che raffigurano le sette fasi dell’Opera.

Per i vittoriani il matrimonio era una cosa molto seria che avrebbe trasformato completamente la vita delle due persone che stavano per contrarlo. Nella vita di tutti giorni il matrimonio era tutt’altro che romantico; era, in definitiva, un contratto tra due persone per trarre reciproco beneficio ma nella letteratura le cose cominciavano ad essere diverse. Ma in parte grazie alla letteratura, in parte per i grandi cambiamenti sociali le persone cominciarono a sviluppare un’idea romantica del matrimonio; gli attribuirono il significato di unione tra due anime. La famiglia era il risultato di questa fusione, dava vita a qualcosa di più di una nuova unità sociale.

7 di PiccheSette di Picche, la materia grezza

Prima fase, la Materia grezza minerale e metallica, brutta, oscura e velenosa. I Saggi l’associano al drago ricoperto di squame che sputa fiamme. La Materia non è ancora stata lavorata ma l’Alchimista, chiamato anche Saggio, è riuscito a scorgerla. Questa carta rappresenta la fase iniziale, quando ancora il corteggiamento non ha avuto inizio e la storia d’amore è solo potenziale.

La carta indica che il consultante deve essere nei confronti dei suoi rapporti come l’Alchimista con la Meteria dell’Opera. In questo modo potrà capire il potenziale di una relazione a trasformarsi in una relazione felice e appagante.

Tre di Fiori, la putrefazione

3 di fioriLa materia va in putrefazione. Gli alchimisti chiamavano questa fase la “notte oscura dell’anima”; in questo stato la materia acquisisce un colore nero e sviluppa odori nauseanti. Sono il chiaro segno di una prossima rinascita, ammesso che la materia sia quella giusta e l’alchimista abbia lavorato bene durante la fase precedente.

Per questo il significato divinatorio è “avvenimento felice in mezzo al dolore”. Prima di tutto perché la putrefazione della pietra rappresenta la sua morte prima della rinascita. Infatti è risaputo che la morte è sempre un momento critico, di apprensione e dolore anche per il bruco che si appresta a diventare farfalla.

Sembra assurdo che questa fase possa avere una qualche relazione con l’amore eppure, se pensiamo alle prime fasi di un corteggiamento o anche solo della frequentazione tra due futuri amanti possiamo sentire la gioia in mezzo al “dolore” delle incertezze, delle separazioni quando si vorrebbe stare sempre uniti e persino dei primi litigi.

Questa carta, insomma, rappresenta le forti emozioni delle fasi iniziali di un rapporto; quei momenti in cui in cui si decide se valga la pena andare avanti oppure sia il caso di metterci, è proprio il caso di dirlo, una pietra sopra.

4 di FioriQuattro di fiori, l’errore

In questa scena l’alchimista è piegato sulle ginocchia e guarda il contenuto del “vaso alchemico” con aria affranta. Il risultato della putrefazione non è quello sperato, probabilmente ha sbagliato la materia dell’opera o il modo di lavorarla.

In rapporto con l’amore questa carta rappresenta un errore grave che mette in pericolo il rapporto che può, forse, sancirne addirittura la fine. Il primo e più comune errore che si commette in Alchimia è sbagliare la materia dell’Opera; la carta può rappresentare la situazione in cui si è preso un abbaglio e non sussiste il potenziale per trasformare la relazione appena avviata. Rappresenta anche una situazione in cui sono stati commessi errori tali da dover in qualche modo fare tabula rasa e ricominciare da capo.

8 di FioriOtto di fiori, chi è a metà dell’Opera ha lo Zolfo e il Mercurio

Siamo a metà dell’Opera, l’Artista, dopo aver tanto faticato nelle fasi iniziali ha finalmente ottenuto lo Zolfo (il maschio, il fisso) e il Mercurio (la femmina, il volatile). Ora deve unirle per ottenere il Rebis, l’androgino filosofico, che genererà la Pietra.

Naturalmente, questa carta rappresenta la situazione in cui, in un modo o nell’altro, due anime gemelle si sono finalmente incontrate e hanno trovato il modo di superare tutte le difficoltà e avviarsi verso la costruzione di una relazione felice.

Sette di cuori, La cottura

7 di CuoriL’artista versa nel vaso filosofico il Mercurio per amalgamare meglio il Rebis e procede alla cottura filosofica, della durata di sette giorni, che gli alchimisti chiamavano hemdomas hebdomantun (settimana delle settimane). Si tratta della settimana più delicata dell’intero processo alchemico, durante il quale, l’uovo filosofico sibila le sette note musicali. È un momento molto critico perché la minima variazione di temperatura potrebbe compromettere l’intero lavoro.

In questo periodo l’alchimista presta molta attenzione alle note cantate dall’uovo: allo stesso modo, il consultante o la consultante devono prestare attenzione a quanto vedono e ascoltano e saperne valutare la musica.

Questa carta è una magnifica allegoria del rapporto amoroso, specialmente dell’ascolto necessario a far sì che il rapporto sia costruttivo e felice. Come l’Alchimista ascolta le sette note cantate dall’Uovo, così gli amanti devo prestare ascolto a sé stessi, alle note cantate e taciute dal proprio cuore ma anche alla persona oggetto del proprio amore. L’Uovo è anche la relazione amorosa.

10 di cuoriDieci di cuori, la corona

Uno dei motivi per cui l’alchimia è anche detta “Ars regia” cioè arte reale è proprio questa fase, annunciata dal formarsi di una piccola corona bianca sulla sommità della materia che, dal grigio chiaro sta passando al bianco. Questa è una fase di pura osservazione, tutto ciò che doveva essere fatto è stato compiuto, non resta che osservare e trarre le dovute conclusioni.

Anche in amore, giunge un momento in cui tutto ciò che doveva essere fatto è stato fatto, non resta che godere del momento, lasciare che tutto si svolga da sé e che l’amore sbocci al momento giusto.

Sei di Cuori, la Pietra filosofale

Ecco la Pietra brillare al centro del vaso proprio mentre il Filosofo si è addormentato. Il Filosofo addormentato perché stremato dalla lunga veglia rappresenta le grandi difficoltà che si affrontano per giungere alla meta.

In amore questa carta rappresenta il matrimonio o comunque la realizzazione di un rapporto stabile e felice. Le tribolazioni affrontate dagli amanti sono diventate esperienza ed essi, errore dopo errore (Quattro di Fiori) sono giunti a conoscere il segreto dei segreti: realizzare un’unione felice e appagante.

Sei di Cuori

 

 

San Valentino in Epoca Vittoriana

Come si può leggere sul sito di Cronache Esoteriche, questa ricorrenza è molto antica e raggiunge la sua massima diffusione nel Medioevo, pare che la prima “valentina” cioè un componimento amoroso dedicato alla propria innamorata risalga al XV secolo, scritta da Carlo d’Orléans mentre era detenuto nella Torre di Londra in seguito alla sconfitta nella battaglia di Agincourt (1415) e dedicata a sua moglie. La storica Valentina recita: «Je suis desja d’amour danné, ma tres doulce Valentinée…» (Sono già d’amor dannato mia dolcissima Valentina…).

Sarà però nel XIX secolo che San Valentino assumerà le proporzioni e connotati commerciali che ha ancora oggi.

La moda dei biglietti di San Valentino

Nata nel medioevo, l’usanza di scambiarsi lettere e biglietti d’amore per San Valentino di diffuse in Francia nel 1700, anche se le missive erano per lo più scritte su semplice carta da lettera.

Solo intorno al 1820, si inizieranno a commercializzare realizzare delle cartoline speciali per San Valentino e il loro uso divenne molto di moda nel Regno Unito e negli Stati uniti. Tuttavia, a quel tempo, molti innamorati tendevano a realizzare i proprio biglietti ancora artigianalmente e a recapitarli a mano per via degli alti costi di spedizione.

Negli anni 1840, quando le tariffe postali in Gran Bretagna furono standardizzate, le carte di San Valentino prodotte commercialmente iniziarono a crescere in popolarità. Le carte erano fogli di carta piatti, spesso stampati con illustrazioni colorate e bordi in rilievo. I fogli, una volta piegati e sigillati con cera, potevano essere spediti.

Galeotte furon le poste

Rowland HillNel 1837, un funzionario postale del governo britannico, Rowland Hill pubblicò un opuscolo fondamentale:  Post Office Reform; La sua importanza e praticabilità.

Hill è l’accreditato inventore del francobollo e del moderno servizio postale. Osservò che le spese postali erano basate sulla distanza e sul numero di pagine, piuttosto che sul peso. Inviare un foglio da Londra a Edimburgo costava 1 centesimo e mezzo, che era più di un giorno di paga per la classe operaia, e quasi 14 volte il costo effettivo per l’ufficio postale.

Il 10 gennaio 1840, la Gran Bretagna introdusse l’Uniform Penny Post, ossia, il francobollo, del costo di appena un penny. Questo permise di spedire i biglietti di San Valentino spendendo solo un centesimo. 

Solo un anno dopo la Uniform Penny Postage, 400.000 biglietti di S. Valentino furono inviati in tutta l’Inghilterra. Nel 1871, 1,2 milioni di carte furono elaborate dall’ufficio postale generale di Londra.

La produzione e la vendita su scala industriale dei biglietti di San Valentino era iniziata.

Non solo consumismo

Oggi siamo tentati di pensare che il San Valentino fosse già una festa pacchiana e consumistica, celebrata da persone vacue. Alcuni giornali come il New York Times, scrissero articoli molto critici contro questa moda sciocca, frivola ed eccessivamente costosa. A un’esame più attento, tuttavia, si scopre che San Valentino non era tutto oro ma neppure tutto princisbecco. Certo, gran parte delle persone seguivano semplicemente la moda di San Valentino, in modo acritico, frivolo e a volte ottuso; c’era poi un gran numero di persone che nascondeva nei suoi Valentini regali costosi e tanti altri gareggiavano nell’acquistare il biglietto d’auguri più sontuoso. Per questa gente, San Valentino era solo l’ennesima occasione per sfoggiare la propria ricchezza e dare sfogo alla bizzarria ma per altrettante persone San Valentino era un’occasione speciale in cui poter esprimere i propri sentimenti liberamente senza correre il rischi di scandali e riprovazione.

Le Valentine come l’Uovo Filosofico

Cartolina di San ValentinoNon si trattava solo della frase scritta sul biglietto, quella era spesso una frasetta posticcia, preconfezionata e dunque assolutamente innocente, incapace di esprimere alcun che. Gli innamorati esprimevano i loro veri sentimenti attraverso i disegni e i decori del biglietto. I più bravi creavano artigianalmente la propria cartolina di auguri e così esprimevano il loro ardore, la raffinatezza del gusto personale, la delicatezza dei propri sentimenti e così via.

Dal tipo di biglietti che aveva ricevuto una ragazza intelligente poteva conoscere moltissime cose, le cartoline di San Valentino erano, in effetti, come le note sibilate dall’Uovo filosofico e gli innamorati che spedivano e ricevevano i biglietti dovevano possedere la scienza dei Filosofi per decifrarne la musica.

Regalare il Grand Jeu Lenormand per S. Valentino

Alla luce di quanto detto fin’ora è facile comprendere perché un mazzo di carte non potesse essere un regalo adatto alla festa di San Valentino. Oltre alle cartoline, in epoca Vittoriana si regalavano piccoli oggetti preziosi, nascosti nei boccioli di carta dei biglietti d’auguri, oppure mazzi di fiori e cioccolatini.

Oggi le cose sono diverse e il Grand Jeu non può essere un bel regalo per la festa degli innamorati ma può addirittura aiutarci a fare un regalo romantico nello stile vittoriano e non solo dal punto di vista estetico ma anche rendendo il nostro regalo un veicolo che trasporta i nostri sentimenti direttamente nel cuore della persona amata.

Il linguaggio dei fiori

Linguaggio dei fiori nel Grand Jeu LenormandIn epoca vittoriana la vita era scandita da rigide regole e il linguaggio si avvaleva ancora di simboli, rendendo loquace la realtà circostante.

Come si poteva fare una complessa dichiarazione d’amore con una semplice cartolina si poteva anche fare un lungo discorso con un mazzo di fiori. Nato nel 1700, il linguaggio dei fiori si diffuse in Europa e negli Stati Uniti proprio durante il 1800. La sua diffusione era tale che nel 1860, quando Grimaud compilò il piccolo manuale che avrebbe accompagnato le Sibille del Grand Jeu Lenormand non ritenne necessario descriverne il significato. Il linguaggio dei fiori era universale.

Il regalo che il Grand Jeu Lenormand ci fa oggi è quello di restituirci quell’alfabeto profumato e variopinto. Scrivendo Guida Completa alla Conoscenza e Uso delle Sibille, mi sono preoccupata di rintracciare i nomi e i significati divinatori di ciascun mazzo, studiando i quali si può iniziare ad imparare questo alfabeto e regalare così un mazzo di fiori che sappia parlare al cuore di chi riceve il dono.

e quello delle stelle

In alto al centro di ogni carta, compare una costellazione. Anche le costellazioni del Grand Jeu Lenormand hanno ciascuna un significato divinatorio, spesso legato al loro valore astrologico e a volte al mito cui sono legate. La maggior parte delle Costellazioni sono storie di amore o almeno di grande passione e così, riportare nella propria Valentina la costellazione giusta può essere un modo per imprimere il nostro amore nel firmamento.

Il regalo dell’Oracolo per San Valentino

Tornando all’inizio di questo capitolo, non è stato un caso che il mio libro sia stato pubblicato a ridosso di San Valentino, credo lo abbia voluto il mazzo Grand Jeu Lenormand, perché sapete, il libro sarebbe dovuto uscire a gennaio ma una serie di cose hanno fatto slittare la pubblicazione a fine Febbraio e altrettante cose l’hanno anticipata alla prima di settimana di Febbraio, a mia stessa insaputa.

Credo che l’Oracolo abbia voluto regalarci il messaggio di tornare a vivere con passione, il piacere la bellezza di comunicare anche con i gesti, con le piccole cose. Credo che, in qualche modo, la pubblicazione di un manuale sull’Oracolo dell’Amore, realizzato durante l’epoca Romantica sia il segno augurale di tornare, tutti noi, all’amore.

Per desidera approfondire questo tema, domenica 14 febbrario 2021, alle ore 21:00 parteciperò al programma Book Rock, condotto da Pierre L’Alchimista su New Life Radio.

 

 

 

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