I Tarocchi di Bimbasperduta

Aprile 25, 2024

Nostradamus, il più famoso veggente del mondo – Prima parte

“Era leggermente più basso della media, di corporatura robusta, energica e vigorosa. Aveva la fronte ampia e spaziosa, il naso dritto e regolare e gli occhi grigi dallo sguardo gentile. Le guance erano color rosso acceso e la barba era lunga e folta. L’espressione era al tempo stesso severa e sorridente; sua aria austera era […]
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Nostradamus_by_Cesar

Riratto di Nostradamus, eseguito dal figlio Cesar. Img pubblicata con licenza Wikipedia Commons

“Era leggermente più basso della media, di corporatura robusta, energica e vigorosa. Aveva la fronte ampia e spaziosa, il naso dritto e regolare e gli occhi grigi dallo sguardo gentile. Le guance erano color rosso acceso e la barba era lunga e folta. L’espressione era al tempo stesso severa e sorridente; sua aria austera era bilanciata da una profonda umanità. Lavoratore instancabile, dotato di intelligenza, alle volte era soggetto a improvvisi scatti di rabbia. Dormiva solo quattro o cinque ore per notte”

Ecco come ci viene descritto Nostradamus dal suo fedele segretario, Jean Chavigny.

Nostradamus visse a cavallo tra due epoche, il Medioevo volgeva al termine e il  Rinascimento sorgeva all’orizzonte, portando con sé nuove luci e ombre. Se da un lato, infatti, gli studi accademici erano nutriti con nuovo vigore e sorgevano università ancora oggi prestigiose, dall’altro i roghi di eretici erano sostituiti dai roghi delle streghe. Nel Medioevo erano le idee ad essere processate e condannate, si rideva della credenza in streghe e folletti ma nel Rinascimento proprio la nascita del sapere accademico, quantitativo e fisicamente dimostrabile determina la nascita dei processi alle streghe, le donne che nel Medioevo detengono un sapere orale, popolare, nel Rinascimento rappresentano una nuova eresia del sapere accademico. Nostradamus è la sintesi della sua epoca, medico scrupoloso, razionale, non riuscirà mai a laurearsi proprio perché in disaccordo con i suoi stessi insegnanti che considera ancorati a idee ormai sorpassate e spesso infondate. Osservatore attento della natura sarà tra i primi a stabilire un nesso tra i topi, le condizioni igieniche e la peste e tuttavia ciò che lo renderà celebre sarà la sua attività di veggente e astrologo, attraverso la compilazione e la vendita degli almanacchi, e la pubblicazione delle sue Profezie che divennero un best seller internazionale in pochissimo tempo. In fondo non poteva essere diversamente, poiché l’Illuminismo previde e promise tutto ciò che venne dopo, compreso il mondo moderno, fino alla nostra attualità.

L’Infanzia

astrolabioMedievale

Astrolabio medievale.

Secondo gli studi più recenti Nostradamus nacque il 14 dicembre 1503, nel borgo di Saint Remy de Provence, nella casa della nonna materna al n. 6 di Rue Hoche e fu battezzato Michel de Notre-Dame. Sua madre era una levatrice mentre il cognome Notre-Dame è derivato dall’omonima chiesa dedicata alla Madonna e fu adottato dal nonno, un ebreo convertito molti anni prima al cattolicesimo per sfuggire alle persecuzioni antisemite da parte della Chiesa. Così, in una grande casa, circondato dall’affetto della numerosa famiglia, Michel crebbe in un ambiente aperto e cosmopolita, che conservava molte antiche conoscenze e guardava con favore le antiche conoscenze pur nutrendo grande entusiasmo per il progresso scientifico e le novità in altri campi del sapere. Il nonno paterno, Jean de Saint Remy, era consigliere della città e anche medico, il nonno paterno, invece, gli impartì lezioni di matematica, latino, greco (lingua conosciuta solo dai più colti e raffinati) un po’ di ebraico e, soprattutto, lo introdusse alle cosiddette “scienze celesti”; proprio dal nonno riceverà in eredità il prezioso astrolabio medievale usato per determinare l’altezza degli astri sull’orizzonte e la grande passione per lo studio degli astri.

 

Non solo astri

Se il nonno contribuì a formare l’interesse del giovane Michel per l’astronomia, l’ambiente in cui visse alimentò la sua passione per l’antichità. Come scrisse Vincent Bridges, infatti, nascere in Provenza fu per Nostradamus un grande vantaggio. La regione, è ricchissima di storia e la stessa Saint Remy conserva molte rovine di città antiche, il giovane Michel era estasiato e affascinato da questi ruderi che andava a visitare spesso. Fu proprio attraverso queste escursioni presso l’Arco di Trionfo e il Mausoleo di Glanum che Nostradamus incominciò a conoscere la storia della sua terra e in alcuni versi lasciò intendere che in quella zona si sarebbe un giorno scoperto un grande tesoro.

“sotto gli antichi edifici vestali. Il mausoleo nella grotta delle capre. Tra due rocce sarà preso il bottino”.

Nel 1921, gli scavi archeologici portarono alla luce i resti delle terme, di un monumento absidato, di due templi gemelli, di un santuario dedicato ad Ercole e di un teatro, era forse questo il “bottino” cui si riferisce Nostradamus? Non potremo mai saperlo ma certamente le rovine di Glanum ebbero su di lui una grande influenza. Prima di tutto, il desiderio di leggere e comprendere le iscrizioni latine dell’Arco di trionfo e del mausoleo lo spinsero a studiare con passione il latino ma, soprattutto, la contemplazione delle rovine contribuì a formare in lui una consapevolezza storica: comprese che la vita non si svolge in un piccolo frammento temporale ma abbraccia secoli e secoli di storia, ricchi di avvenimenti di massima importanza.

Università e peste.

Nel 1519, all’età di 16 anni, Michel fu mandato ad Avignone; la città si trova lungo le sponde del fiume Rodano nel Sud della Francia. Presso la rinomata università locale, egli intraprese un programma di studi che prevedeva la retorica, la matematica, la musica e l’astronomia (che comprendeva l’influenza degli astri sull’uomo e su tutte le altre creature terrestri). Nostradamus era uno studente molto brillante; ad un certo punto, però, fu costretto a lasciare l’università di Avignone, a causa della peste. Nel 1520, quando Nostradamus aveva 17 anni, il fiume Rodano straripò, inondando le strade della città. L’acqua allagò anche i cimiteri e i cadaveri furono trascinati fuori dalla corrente, scoppiò così una violenta epidemia. Dopo solo un anno, Nostradamus dovette lasciare la città, senza aver portato a termine gli studi, probabilmente riuscì a completare quelli di retorica e filosofia, ma non arrivò a toccare materie come astrologia, musica, geometria o aritmetica perché facevano parte della seconda parte del programma. Se questa esperienza da un lato gli causò un grosso ritardo negli studi, dall’altro contribuì fortemente alla sua formazione personale spingendolo a profonde riflessioni e impartendogli lezioni fondamentali quali, ad esempio, l’importanza dell’acqua corrente e delle misure sanitarie all’interno della città.

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Giardino dei Semplici dedicato dalla città di Saint Remy a Nostradamus

Non potendo continuare gli studi accademici, il giovane Michel, sempre deciso a diventare un buon medico, nel 1521 lasciò Avignone per viaggiare tra le campagne e apprendere quanto più poteva sulle erbe medicinali. Questo era un apprendistato importantissimo nella vita di un medico, infatti, a quei tempi, i farmacisti e in alcuni casi anche i medici, preparavano da sé i medicinali utilizzando proprio le erbe che venivano raccolte nei campi. Nostradamus era un vero esperto in questo campo tanto che in onore del suo cinquecentesimo anniversario la città di Saint Remy ha inaugurato il “Giardino dei Semplici”, nel quale è possibile trovare la maggior parte delle piante che il medico veggente usava per curare i sui malati. Realizzato nel 2003, nel cuore del Castello dell’Emperi, il giardino è composto da piante che Nostradamus utilizzò nelle sue ricette, raggruppate dentro dei quadrati recintati da steccati (rami di castagno intrecciati) che richiamano gli argomenti trattati nelle sue opere: recinto delle confetture, dei cosmetici, dei tintori e così via.

Come Nostradamus stesso scrive, il suo studio delle piante durò ben otto anni dal 1521 al 1529, durante i quali viaggiò per molti paesi dedicandosi alla ricerca di nuove cure mediche. Nel 1529, a 26 anni, si iscrisse, finalmente, alla facoltà di medica presso la prestigiosa università di Montpelier. Ma sebbene vi sia traccia dell’iscrizione di Nostradamus non esiste alcuna documentazione che attesti il suo conseguimento della laurea, sebbene lui stesso, nei suoi ultimi scritti, si autoproclamasse “dottore in medicina”.

Un documento ritrovato nei primi anni del XXII secolo pare fare chiarezza, affermando che il nome di Michel de Nostradamus fu cancellato dai registri dell’università a causa della sua espulsione, dovuta alle pesanti critiche che il giovane espresse nei confronti di alcuni dottori. La mancanza della laurea non impedì a Michel di esercitare la professione di medico, anzi, egli si dimostrò più capace e anche impavido dei suoi colleghi laureati e divenne famoso soprattutto per la sua attività tra gli appestati.

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Maschera preservativa usata dai medici che visitavano gli appestati. L’esemplare è conservato nella fortezza di San Leo, nell’area dedicata agli alchimisti. Realizzazione in cartapesta di Montserrat Sebeter Pons

In un epoca in cui la peste era ancora attribuita a influenze astrali (vedi in proposito I Promessi Sposi e Storia della Colonna Infame entrambi di A. Manzoni) Nostradamus aveva compreso, invece, il nesso tra topi, sporcizia ed epidemia e fu sempre tra i pochissimi medici a restare in città durante le pestilenze. Alcuni ritengono che la migliore arma di Nostradamus contro la peste fosse la sua grande fiducia nella pulizia. Sembra una banalità ma invece ai tempi la sua fu una vera e propria innovazione. Nelle città colpite da epidemia diede ordine di bruciare i cadaveri, le lenzuola e qualsiasi cosa entrata in contatto con gli appestati. Assolutamente controcorrente, diede disposizioni di arieggiare le case, di lasciar scorrere l’acqua e di pulire le strade. In questo modo i topi uscivano allo scoperto e potevano essere uccisi, eliminando anche le pulci che causavano la peste. Con questi semplici accorgimenti, Nostradamus riuscì a ridurre la durata dell’epidemia a uno, due mesi; per l’epoca era un risultato addirittura miracoloso.

Dal 1531, anno in cui si sposò con Henrietta d’Encausse iniziò per Nostradamus una nuova vita, segnata dal risvegliarsi del suo interesse per la spiritualità e le arti mistiche ma ne parleremo nella seconda parte di questo articolo che pubblicherò sabato 14 Dicembre, in occasione del compleanno di Nostradamus e della sua celebrazione che sarà oggetto della mia presentazione dell’Agenda della Mela presso l’Antico chiosco degli angeli. Restate connessi.

Nec spe, nec metu Irene