Per un lungo periodo non sono riuscita leggere le carte a me stessa. E’ una cosa che mi succede di tanto in tanto. Non nascondo di preoccuparmi un po’, tutte le volte ma devo dire che è proprio da questi periodi che imparo di più.
Mi viene in mente la carta n. 1 del mazzo di Etteilla: “il Caos“.
In questi periodi, infatti, la mia anima è come il caos primordiale, necessario per generare il cosmo perfetto ed ordinato.
Le carte sono come uno specchio magico che mostra la nostra anima e se siamo confusi o spaventati mostrano confusione e paura. Alle volte, poi, proprio come davanti ad uno specchio ci rifiutiamo di vedere l’immagine riflessa, oppure la fraintendiamo.
Quando non riusciamo a decifrare il messaggio delle carte per noi vuol dire che riteniamo di non poterlo affrontare. Le carte possono mostrare le nostre peggiori paure concretizzandole in responsi catastrofici come la Torre, la Morte, il Diavolo ecc. ma se tali timori si concretizzano vuol dire che abbiamo ancora la capacità, la volontà e il coraggio di affrontarli. Pensiamo di poter vincere il drago e gli andiamo incontro. In qualche modo siamo consapevoli della sua esistenza, lo conosciamo a sufficienza, ci occorre solo l’equipaggiamento giusto e sapere con esattezza dove si trova.
Quando, invece, non riusciamo a trarre alcun vaticinio vuol dire che abbiamo paura che il drago ci sia, ma speriamo di non doverlo affrontare.
Siamo così spaventati da non voler vedere il problema, sempre che il problema ci sia. Abbiamo paura di noi stessi, di ciò che pensiamo o sentiamo. Abbiamo paura di credere alla nostra felicità perché non mi stancherò mai dire che siamo nati per essere felici ed esserlo qui ed ora, in questo preciso istante, felici anche senza lavoro o fidanzato, felici anche ammalati, felici perché siamo, a prescindere da qualsiasi altra condizione.
Ma spesso crediamo di non meritare questa felicità, crediamo che dovremo guadagnarla magari raggiungendo il peso forma oppure ottenendo il lavoro, la casa, uno stipendio più alto, più amici o un qualche tipo di successo sociale che ci confermi che siamo meritevoli.
Altre volte, invece, crediamo che se perderemo la casa, o fallirà la nostra impresa lavorativa o ci lasceremo con la fidanzata e cose del genere non potremo più essere felici perché non saremo più meritevoli.
Quando queste paure diventano forti abbastanza leggere le carte a se stessi diviene impossibile. Non temiamo più i draghi della miseria, la morte, la prigionia, la follia o l’oscurità paventati dalla Torre & compagne, quelli si possono affrontare, si possono abbattere. Temiamo il fantasma dell’indegnità e della vergona, in una parola perdiamo fiducia nell’esistenza perché abbiamo perso fiducia nella nostra natura divina e nell’amore infinito e incondizionato del quale siamo figli adorati.
Sono cosa che capitano, non viviamo in un mondo che possa incoraggiare l’autostima e l’amore per se stessi. Viviamo in un mondo caotico creato da Maya, l’illusione di essere separati e soli.
Per fortuna esiste una cura, la realtà è tanto evidente che con un po’ di buona volontà sarà impossibile ignorarla!
Quando non riuscite a leggere le carte a voi stessi cercate di rilassarvi e accettare la cosa. Rilassatevi, accettate che la vostra anima è ferita e sconvolta da qualcosa e prendetevene cura. Continuate a leggervi le carte senza insistenza, di quando in quando, man mano che riuscirete ad accettare voi stessi esse si sveleranno sempre di più e presto la Luna tramonterà e sorgerà il Sole.
nec spe, nec metu
Irene Bimbasperduta.
I Tarocchi di Bimbasperduta
Dicembre 7, 2024
Autolettura dei Tarocchi
Per un lungo periodo non sono riuscita leggere le carte a me stessa. E’ una cosa che mi succede di tanto in tanto. Non nascondo di preoccuparmi un po’, tutte le volte ma devo dire che è proprio da questi periodi che imparo di più. Mi viene in mente la carta n. 1 del mazzo […]
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